Avvelenano
il mare, e per farlo si riuniscono in tanti, cara Italia,
vogliono il mediterraneo,
tu lo sai e dici che non ti risulta, quel che è peggio,
collabori; chi se non te, cara Italia, può sciogliere
tutti i suoi lacci e farsi pian piano spogliare? Cara Italia,
nella tua Capitale convertono il teatro
di quartiere in fabbrica abbandonata, con ordine di sgombero,
per poi magari farla diventare azienda, magari multinazionale,
ingresso riservato agli avvoltoi. Tu lasci entrare leoni robot,
mentre chiudi le tue porte a cuccioli di aquila, in carne
ed ossa. Cara Italia, del Gran Richiamo dell'Aquila tu ne
hai riso, perché la distruzione, dal tuo rovesciato
punto di vista, non è materia punitiva ma pane, per
i tuoi denti, son soldi per le tue tasche. Cara Italia, quelle
sacche nei tuoi pantaloni sono fugaci, come le tue ombre,
che presto spariranno. Dalla terra germoglierà
la vera Italia, scorse le nuvole appariranno gli alberi.
il
Manifesto venerdì 1 ottobre 2010
Navi
dei veleni,
<<lista al ministero>>
Andrea
Palladino
ROMA
Una lista
ufficiale di almeno 90 navi tossiche è custodita nei
ministeri italiani. Una lista che potrebbe allungarsi raddoppiando:
"Ufficiosamente potrebbero essere 180"
.Un caso
che oggi si riapre, con le rivelazioni di un investigatore italiano,
membro di un gruppo di esperti - circa una decina - che dalla
sede romana di un ministero segue da tempo la storia infinita
delle navi a perdere
È la storia pubblicata a metà settembre in un
libro uscito in Germania, con un titolo programmatico, Il baro".
È un'indagine che lo ha condotto a un cartello
europeo di trafficanti di rifiuti tossici - racconta - che comprende
imprese di molti paesi, come Germania, Olanda, Belgio, Francia,
Austria, Svizzera e Spagna"
."L'elenco ufficiale
con cui lavoriamo, è di 90 navi - ufficiosamente è
di 180". La prima lista delle navi a perdere era stata
ricostruita dal capitano di corvetta Natale De Grazia, morto
probabilmente avvelenato - il 13 dicembre del 1995
la risposta
del ministro Prestigiacomo è stata lapidaria:" Al
ministero dell'Ambiente non risulta nessuna lista né
ufficiale né ufficiosa di navi dei veleni".
OSTIA
- Da mercoledì due dimostranti sono saliti sul tetto
Teatro del Lido, protesta contro il rischio di sgombro
Massimo Tiribocchi
Stanno bene
ma non vogliono scendere i due manifestanti del Comitato cittadino
per la riapertura del Teatro del Lido di Ostia
"
Chiediamo la soppressione dell'ordine di sgombero del teatro,
che le associazioni del territorio siano reintegrate nel protocollo
di intesa e che facciano parte della commissione di programmazione
del teatro. Infine che siano riassunti i cinque lavoratori,
tra cui me, a casa da 27 mesi"
.Nonostante siano stati
stanziati soldi pubblici
dal luglio 2008 il teatro chiude
Alemanno subentra a Veltroni e il comune pensa a tagliare
tutto quello che fa "cultura"
ROMA - Assemblea pubblica
all'ex Mattatoio di Testaccio.
"Dobbiamo
essere più conflittuali, altrimenti è finita"
"Alemanno chiude l'Altra economia? E noi
la occupiamo"
Luciano
del Sette
ROMA
"Penso che è ora di smetterla di essere buoni. Noi
facciamo i buoni, loro i cattivi. E vincono loro. Va bene essere
qui a discutere di come si può mantenere vivo il progetto
della Città. Ma, secondo me, la strada da prendere è
quella dell'occupazione"
Consorzio Città dell'Altra
Economia (Cae).
La cessione degli spazi agli imprenditori nel settore
della green economy, termine di assoluta vaghezza e paravento
ecologico dietro il quale fare profitti; la privatizzazione
degli spazi, la volontà dichiarata di trasformare l'accesso
gratuito alla Cae in accesso a pagamento, sono, secondo molti
di coloro che hanno parlato al microfono, obiettivi contro i
quali lottare apertamente, facendo sentire e rivendicando le
proprie ragioni fuori dal recinto della Città
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