Simm comm a l'ali e na palomma, sule stann astritte riuscimmo a vulà
CULTURA


SACCHEGGIO

COLTURA
E ci sono i bambini della piazza di Nassiriya che trafugano gli scarti di una strage. Saccheggio, saccheggio, urlano i custodi della morte, mentre un uomo impugna un fucile, è in borghese, annuncia la Parola in tv, la Parola rivela gli scandali, protegge le mura ovattate, il sonno degli spettatori esperti, nessuna paura, lo sparo viene dal fucile di un poliziotto, perdonato vezzeggiato protetto. I bambini scappano, fanno appena in tempo a portare via cinque ore di saccheggio tra le macerie, una bicicletta invecchiata di colpo, scatole di ferro arrugginite dal fuoco, tubi polvere sassi ricordi delle macerie di Nassiriya, da vendere un giorno alla Patria Italia, quel paese di brava gente che oggi una patria ce l'ha, nei volti tumefatti dei suoi caduti in guerra, nei pianti dei politici senza occhi, nel plastico di Bruno Vespa con le sue macchinine, i suoi soldatini, nei pensierini scritti a scuola, dove si impara a piangere i propri morti render grazie ai soldati, all'Italia, la guerra, per questa patria ritrovata.
E c'è il politico dell'unità nazionale che ricorda, ogni popolo ha bisogno di eroi, per non perdere la propria identità. Viva l'identità, viva la bandiera, viva i morti caduti in guerra. L'Italia saccheggia, nelle macerie di una città distrutta, porta a casa la ritrovata identità nazionale.
E c'è la stampa di un sorriso del frate di Casavatore, un pezzo di fabbrica venuto male, lo stampino sfregiato ha disegnato un sorriso sul volto posato del frate, così che può solo parlare di una casa abitata dal vangelo, l'unica parola adatta al sorriso, in un'occasione come questa. L'Italia saccheggia nelle vite dei soldati per sempre muti, porta a casa la Parola del vangelo.
E ci sono i funerali in ogni città di brava gente, Casavatore, Caltanisetta, Catania, Pozzuoli, Napoli, funerali senza bara, né feretri, solo una processione di lacrime, la patria non bisogna dei corpi, basta un'incisione sul marmo, corone di fiori, c'è quella
del sindaco a Napoli, accanto alla corona dei disoccupati, nastri viola e rossi sul marmo del nostro eroe Salvo D'Acquisto, per una volta insieme, sindaco, camorristi e disoccupati, insieme in memoria ed onore dei morti caduti in guerra. Non importa il numero delle vittime, guardate la folla di gente commossa, guardate il pianto, le grida taciute nel silenzio composto, guardate la nostra folla, impegnata a scrivere la testimonianza di una vita che non ha avuto il tempo di parlare. L'Italia saccheggia nei funerali di morti senza bara, porta a casa la folla finalmente unita, compatta.
Le processioni si moltiplicano nelle città del Sud, ognuna porta in braccio il suo eroe e come capita nelle apparizioni della Madonna dai suoi innumerevoli nomi, ogni paese avrà una tradizione che si rispetti, da ricordare, la Madonna ce n'è per tutti, nera celeste rivestita di biglietti verdi, un manto d'oro sporco di polvere, quella che guarisce che ammonisce che sputa sul sangue dei soldati e parla di pace, le madonne sono tante ognuna il suo nome, ma non bastano madonne in un paese di brava gente, ringraziamo i soldati carabinieri cineasti registi volontari pacifisti, tutti da Nassiriya, tutti venuti a rifornire di morte quei paesi che una madonna ancora non l'hanno. L'Italia saccheggia, nel dolore di uomini abbandonati da Dio, porta a casa la religione, colla di civiltà.
E c'è Ruini che sotto il tetto della Basilica del povero di Assisi, parla dei nostri soldati di pace e dell'unità ritrovata, continua la guerra, vanno rispettati fino in fondo gli obblighi di solidarietà internazionale, parla Ruini e tutti contenti tutti commossi dei nostri morti del nostro onore del nostro cuore mentre su un pezzo di legno, sopra la tonaca rossa del cardinale, un uomo muore due volte in croce. L'Italia saccheggia nel corpo di un uomo nudo, porta a casa una tonaca rossa.
Anche la croce è rimasta sola di fronte al cordoglio i giuramenti il pianto delle mamme il passo cadenzato del coraggio che issa il palo di una bandiera, le lotte per il crocifisso a scuola hanno ceduto il passo, il paese di brava gente ha trovato morte fresca per onorare il patrimonio culturale del popolo italiano.
Viva l'Italia, le sue croci le sue bandiere i suoi morti, viva l'Italia, popolo di saccheggiatori.

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Crediti e Contatti
© 2010 Francesca Picone