Questo
video avviene nel contesto di una lezione, i cui alunni rimangono
invisibili, ma si ascoltano le risate, qua e là. Non
ho mai deliberatamente letto nulla di Osho, perché nessun
suo seguace m'ha mai convinto, e la sua faccia era troppo presente
in libreria, ma questo dvd è una delle cose arrivate
nel luogo e nel momento giusto; nel dilemma esistenziale del
solito bivio: l'adeguamento pena perdita di sè, o rimanere
nel sè, con le proprie regole e il proprio essere, pena
perdita di pace coi vicini? Osho non lo conosco, quindi non
dico niente di lui, ma in questa parte di docente ha un'abilità
maieutica, che usa spesso, porta a ridere tanto che, più
che alunni si sentono risate di pubblico, poi gela tutti nel
silenzio. Esempio: In Tibet si lavano una volta l'anno. Risate.
Perché lì c'è aria pura, non si suda. Non
c'è N.Y. Silenzio. I pregiudizi: davanti ai suoi racconti
di come si sia legati alle proprie tradizioni nelle valli come
sui monti indiani, il pubblico ride, ed è questo che
lui vuole, come vuole poi svelare le catene presenti in ciascuno,
lì dove i concetti di giusto e sbagliato vengono assolutizzati.
Le religioni non hanno a che fare con la fede quando dettano
regole sociali che valgono per un determinato contesto, situazione
(non è un caso che i più rigidi pregiudizi li
ho incontrati da religiosi). Il vegetarianesimo non è
la porta del paradiso. Hai mangiato erba. E allora? Che vuoi?
Goditela. Essere illuminati vuol dire anche essere liberi. E
c'è la storia dei cannibali che nessuno è riuscito
a convertire e spariranno, perché si mangiano l'un l'altro;
qualunque errore è buono per essere mangiato. Come c'è
la storia di un discepolo illuminato nonostante il maestro,
e quella del discepolo illuminato che può liberamente
seguire regole non sue, per una sincera compassione, verso la
sua gente.
Sono
storielle, il cui filo rosso può liberare, almeno il
momento presente.
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