Simm comm a l'ali e na palomma, sule stann astritte riuscimmo a vulà
CULTURA


LA RIVOLUZIONE DI UN FILO DI PAGLIA

MASANBOU FUKUOKA - LIBRERIA EDITRICE FIORENTINA, 1980

COLTURA

Quanto più gli alberi vengono allontanati dalla loro forma naturale, la potatura e lo sterminio degli insetti diventano necessari; quanto più la società umana si separa da una vita vicino alla natura, la scolarizzazione diventa necessaria.
In natura, la pubblica istruzione non ha senso.(pa.44)

Non ho una particolare simpatia per la parola "lavoro". Gli esseri umani sono i soli animali che devono lavorare, e penso che questa sia la cosa più ridicola che esista al mondo.Gli altri animali si guadagnano la vita vivendo, ma la gente lavora come matta, pensando di doverlo fare per sopravvivere. Quanto più grande è il lavoro, tanto maggiore la sfida, e tanto più fantastico pensano che sia. Sarebbe bene abbandonare questo modo di pensare e vivere una vita facile e comoda con un sacco di tempo libero. Penso che il modo come gli animali vivono nei tropici, uscendo la mattina e la sera, per vedere se c'è qualcosa da mangiare e prendendosi un lungo riposo pomeridiano debba essere un'esistenza bellissima.
Per gli esseri umani una vita di semplicità simile sarebbe possibile se si lavorasse per produrre direttamente il necessario per i propri bisogni quotidiani. In una vita del genere il lavoro non è lavoro come la gente intende generalmente questa parola, ma semplicemente fare. quello che va fatto.
(pag.135)

Nel mondo ci sono sette colori fondamentali. Ma se questi colori sono combinati insieme fanno "il bianco". Quando viene separata da un prisma la luce diventa sette colori. Quando l'uomo guarda il mondo "senza mente" il colore nel colore svanisce. E' non colore. I sette colori svaniscono quando sono guardati con la luce eptacolare della discriminazione. L'acqua subisce infiniti cambiamenti ma l'acqua è sempre acqua. Nella stessa maniera, anche se la mente conoscente sembra subire dei cambiamenti, l'originaria mente immobile immobile non cambia. Quando si diventa infatuati dei sette colori, la mente si distrae facilmente, vengono percepiti i sette colori delle foglie, dei rami e dei frutti, mentre la radice del colore passa inosservata....Quando la ragione è usata per scegliere gli alimenti, la nostra comprensione della natura diventa prestabilita e le trasformazioni naturali come il cambiamento di stagione, vengono ignorate.(pag.151-152)

Di solito si pensa alla cultura come qualcosa di creato, conservato e sviluppato soltanto dagli sforzi dell'umanità. Ma la cultura sempre trae origine dalla collaborazione fra uomo e la natura. Quando l'unità della comunità umana con la natura è realizzata, la cultura prende forma da sola. (pag.55)

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© 2010 Francesca Picone