OLIVE
IN SALAMOIA
RACCOLTA: Il frutto, come per i succhi di frutta, va colto quando
è maturo. Per fare la salamoia, vanno scelte le olive
migliori, meno intaccate e più resistenti; quelle più
rotonde. Le olive Itrana, da verdi e piccine, crescendo e maturando,
cominciano a colorarsi di rosso, lilla, viola, nero. La assunzione
del colore accade quando l'albero espone i suoi frutti al sole.
Va da sé che i frutti meno esposti al sole saranno ancora
verdi mentre i suoi compagni già sono negri. L'ovetto,
appena colto dal ramo, è amaro, amarissimo, di un amaro
che è piccante.
BAGNO: La permanenza in acqua è una delle azioni di raffinazione
che questi ovetti subiscono, per perdere l'amaro. Si va dai
quindici giorni a un mese o più. Il segreto sta nell'assaggiare
l'acqua per sentire se ha perso l'amaro; il coraggio certo più
risolutivo però sta nell'assaggiare le olive, man mano,
per saggiare il loro progressivo diminuire di amarezza, che
può essere diverso per ogni ovetto. Le olive meno mature,
sperimentare per credere, ci mettono più giorni a perdere
l'amaro. L'acqua va cambiata in maniera costante. Ogni giorno,
se possibile. Prima che si stagni sugli ovetti a bagno e si
mangi il loro colore. Le olive non devono risalire a galla.
Per tenerle affogate si può spalmare sulla superficie
una manciata di rami fogliosi di olivo, oppure tonde fette di
cipolla, o limone, o arancio.
SALAMOIA: quando insieme all'acqua anche le olive più
immature avranno perso il loro piccante amaro per assumere un
forte e decente sapore di oliva, quando lo spirito è
pronto ad apparecchiare, allora è il momento, ma attenzione,
non è l'ultimo, perciò consiglio di iniziare la
sera, prima di andare a letto, e prepararsi ad una paziente
pausa del processo di preparazione, il risultato visivo si avrà
all'indomani, quello del gusto, volendo, tra dieci o quindici
giorni. Quanta acqua han bisogno le olive per stare nel vaso?
Quanto basta a coprirle tutte, e a ospitare anche un tetto come
quello già avuto durante il Bagno. Quanto dovrà
essere salata quest'acqua? Chi dice 100 grammi di sale per ogni
litro d'acqua, chi dice meno, chi dice più, chi non sa
dire perché non ha la bilancia. Allora adotta il caro
vecchio metodo dell'uovo che sale a galla. Si usa sale fino,
mentre l'acqua cuoce, se ne aggiunge, mentre l'acqua va in ebollizione,
finché un uovo, magari fresco di gallina libera, posto
all'inizio del processo sul fondo di questa paziente pentola,
sale a galla. L'acqua bolla, l'uovo fa la barchetta; è
il momento di spegnere il fuoco, togliere l'uovo, mangiarlo
alla cock un po' soda, col cucchiaino, mettersi a riposare,
lasciando che l'acqua salata si raffreddi, per dodici ore. Le
olive prescelte per la salamoia, nel frattempo, riposeranno
l'ultima notte a bagno insipido. Il mattino dopo, trascorse
dodici ore, l'acqua salata è pronta per ricoprire le
olive lavate e messe in vaso, insieme a tutto ciò che
si vuole. Si può abbinare nell'ordine preferito: limoni,
peperoncino, alloro, timo, aranci, e quant'altro. Messe così
in vaso sterilizzato e ricoperte di acqua con tettuccio affoga
olive, le olive in vaso chiuso, ermetico, si conservano al buio.
Si possono mangiare anche dopo sei giorni. O si possono conservare,
per aprirle al momento giusto. Chi voglia addolcire ancora di
più il proprio pasto futuro può, invece, metterle
in vaso con acqua salata, senza condimento, e ripetere la salamoia
a distanza di giorni, per poi condire.
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