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5 Stelle. Un Movimento nato dalla piazza

Da che mondo è mondo, dalla rivoluzione francese alla primavera araba, dalla fuga d’Egitto alla nuova religione della conoscenza, ogni rivoluzione riuscita, che bene o male ha fatto la storia, è disegnata a tavolino da chi ha il potere di farla eseguire, così come è stata creata, dal nulla, per filo e per segno.
Il mio parere è che il Movimento 5 Stelle sia una rivoluzione scappata di mano, una svolta partita dal basso. L’idea di una convergenza della forza popolare in favore di una ripulita democratica e parlamentare si è radicata nella realtà, si è “infiltrata” nella storia delle farse parlamentari, si è messa di traverso a un finto Parlamento che ha sempre reso impossibile qualsiasi gesto che non provenisse da un ordine eseguito dall’alto, laddove alto è il lavorio costante e nascosto che opera e fa operare perché le energie costruttive del popolo rimangano in basso, assopite.
La storia è fatta di guerre irrisorie e di nessun vinto, di vittorie contro un nemico fasullo, di stragi annunciate, polizie omertose, proteste inutili. Ricchi e poveri, nord e sud, industriali e contadini, borghesi ed operai, baroni e disoccupati, da che mondo è mondo sono rimasti ai loro posti: la divergenza costruisce il nemico al suo interno per fingere una lotta che in realtà non smuove nulla.
Finché la saggezza di questo Movimento riuscirà a non farsi dividere, gestire, corrompere, indebolire, c’è una speranza perché l’aria stantia di questa stanza in cui è rinchiusa la storia trovi una finestra, uno sbocco verso una storia vera, che non è nata per distruggersi da sé, ma per vivere.
Forse anche il ’68 nacque come una rivoluzione scappata di mano. Sappiamo come è finita. Forse davvero esiste uno spirito della storia che, però, non è il Governo Mondiale. Lo Spirito di un popolo libero. Tappato, a lungo andare poi spinge, sbocca, sbrocca, esce, rinasce.

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